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giovedì 26 marzo 2015

METODO PER SUONARE L’ARMONICA A BOCCA DIATONICA

Come imparare a suonare l'armonica in modo semplice e naturale? Vi spiego come ho fatto io!
L’armonica a bocca è uno strumento straordinario: piccolissimo, armonioso, semplice ed intuitivo.
Come per tutti gli strumenti, ci si può accontentare di suonarlo discretamente, oppure si può puntare a raggiungere alti livelli.
Di seguito esporrò i suggerimenti che vi consentiranno di padroneggiare progressivamente le potenzialità della vostra armonica entro poche settimane, a patto che siate diligenti nel seguirli proprio tutti.
Non cercate scorciatoie, non banalizzate o sottovalutate nulla: ogni punto è frutto di esperienza personale ed oggetto di lunga riflessione al fine di essere chiaro, conciso e non ripetitivo.
Potrete suonare presto qualsiasi motivo vi verrà in mente e accompagnare qualsiasi brano o base musicale ascolterete.
Per ottenere ciò non occorrono spartiti (o “tablature” in cui, al posto delle note, vengono riportati i fori). Volendoli sperimentare, ne troverete in abbondanza frugando nel Web, ma li consiglio soltanto come esperienza iniziale, per eseguire fin da subito robetta del tipo “Oh Susanna” e via dicendo. Dissociatevene comunque quanto prima, perché altrimenti creerete un meccanismo mentale chiuso e ne rimarrete vincolati.
La nostra finalità, invece, è quella di essere liberi, creativi e poliedrici.

LA SCELTA DELL’ARMONICA
Non giudicate la vostra armonica subito dopo aver emesso i primi suoni.
Innanzi tutto, nei primi giorni, moderate l’intensità del soffio e dell’aspirazione, perché potreste danneggiarne le ance.
Aspirate e soffiate su ciascun foro, dal primo all’ultimo, per rodare, giorno dopo giorno, la vostra armonica: dopo una settimana dovreste iniziare a percepirne il suo vero suono e potete iniziare a sottoporla ad uno sforzo maggiore.
Personalmente ho tre armoniche: una Hohner “Blues Harp” in chiave di MI (di tonalità alta e reperibile a circa € 25); una Hohner “Special 20” in chiave di DO (di tonalità media e che potete trovare a circa € 28) ed in fine una Suzuki “Hammond” in chiave di LA (di tonalità bassa e che potete ottenere per circa € 65).
Sono tre armoniche molto diverse tra loro.
Alla larga da armoniche economiche!
Dovessi consigliarne una, sarebbe sicuramente la Hohner “Special 20” in chiave di DO: sorprendentemente economica per le sue ottime qualità, molto semplice da suonare, di risposta immediata e con un timbro adattabile a qualsiasi genere musicale.
La Suzuki “Hammond” ha un suono davvero straordinario, simile a quello di un organo, pieno ed appagante, ma è alquanto costosa e più adatta ad esigenze particolari.
La Hohner “Blues Harp” è una buona armonica e, seppure non esaltante dal punto di vista della personalità sonora, ha il corpo in legno con conseguente timbro caratteristico ed è quindi apprezzabile per questo.
Non acquistate armoniche di fascia economica: il suono prodotto potrebbe essere letale per il vostro entusiasmo!

IMPUGNATURA
L’impugnatura dell’armonica è molto importante. Afferrandola saldamente a due mani avrete modo di muoverla sulle labbra in maniera veloce e precisa. Avrete anche la possibilità di far vibrare il suono aprendo e chiudendo le dita della mano destra. Inoltre la cassa di risonanza creata con le mani a coppa conferirà al suono stesso un timbro più pieno e gradevole.
Al contrario, con un’impugnatura morbida, magari con una sola mano, otterrete melodie dal suono meno cupo ed una minore rapidità e precisione di esecuzione.

CONCETTO DI FONDO: SE LO FISCHI, PUOI SUONARLO!
Riuscite a fischiettare un motivetto che sentite alla radio o avete in testa?
Farlo nello stesso modo con un’armonica a bocca può diventare altrettanto semplice, anche di più!
Basta avere costanza, esercitarsi quotidianamente e i risultati non tarderanno ad arrivare.
Infatti, il sistema che propongo è quello dell’apprendimento graduale e naturale, come quello che ci consente di parlare, di fischiare, di andare in bicicletta o di guidare la macchina.
Una volta apprese ed interiorizzate queste abilità, non occorre più alcuno sforzo per poterle compiere.

METTIAMO IN PRATICA IL CONCETTO DI FONDO
Pensate al vostro motivetto preferito e fischiettatelo.
Ora prendete la vostra armonica e provate, soffiando, a replicare i primi suoni (4-5 note), poi un secondo gruppo di note e così via, senza fretta.
Tenete presente che quasi tutte le melodie si basano principalmente su poche note, ripetute, alternate e vicine tra loro (vi sorprenderete nello scoprire che moltissime melodie sono eseguibili utilizzando soltanto tre o quattro fori della vostra armonica!).
Fischiettate e riprovate ripetutamente. Non è importante che già dalle prime volte si raggiungano chissà quali risultati. Se farete questo esercizio più spesso possibile, infatti, i risultati arriveranno senza che ve ne accorgiate, naturalmente e progressivamente.

ENTRIAMO NEI DETTAGLI: LA NOTA BASE
Quasi tutte le melodie possono essere eseguite iniziando a soffiare nel 4° foro: ne fuoriesce un suono che costituisce la NOTA BASE. TUTTO QUEL CHE SEGUE È RELATIVO A QUESTA


Infatti, se la seconda nota della melodia prevede un suono più acuto, vi sposterete al 5° foro, se invece dovrete eseguire un suono più basso, vi sposterete al 3° foro e così via.
È da tener presente che ogni foro può essere soffiato oppure aspirato. Aspirando sullo stesso foro in cui si è soffiato, si otterrà l’innalzamento di una singola nota, mentre spostandosi di foro (passando ad es. dal 4° al 5°) si avrà l’innalzamento di due note.
La stessa cosa per scendere di una nota. Se ad esempio ho emesso la nota base soffiando nel 4° foro e la successiva nota cala soltanto di un tono, dovrò spostarmi sul 3° foro ed aspirare (vedi lo schema a fianco).

Con l’armonica è possibile soffiare (o aspirare) più fori contemporaneamente, ottenendo un suono “generico”, poco preciso, ma molto, molto semplice. Si può pertanto iniziare senz’altro a suonare l’armonica in questo modo, impegnandosi, però, nell’esercizio di suonarla su un unico foro alla volta.
Tale esercizio, nel tempo, farà aumentare la vostra precisione, potendo eseguire così melodie più accurate e “tecniche”.
Per ottenere una nota pulita, pertanto, è necessario serrare le labbra (come se si volesse baciare) e soffiare (o aspirare) precisamente in un solo foro. Esercitarsi a fare tutta la scala, soffiando ed aspirando in ciascuno dei dieci fori, è un ESERCIZIO FONDAMENTALE, da eseguire possibilmente ogni volta che la utilizziamo.

NOTA: dal primo al sesto foro, soffiando, ottengo una serie di note, mentre aspirando ottengo l’innalzamento di una nota. Dal settimo al decimo foro, invece, la questione si inverte. Quando eseguirete tutta la scala, dal primo foro in poi, ricordatevi che, giunti al settimo foro e fino al decimo, dovrete prima aspirare e quindi soffiare (in pratica, arrivati ad aspirare al sesto foro, si fa il bis al settimo). È una questione tecnica (per me complicata da capire e figuriamoci da spiegare) dovuta al fatto che l’armonica a bocca non può possedere tutte le note del pentagramma in sequenza. Fatevene una ragione, perché tutte le armoniche sono così!

ALTERAZIONE DEI SUONI
I suoni emessi dall’armonica dipendono molto dalla camera di risonanza che create con la bocca, proprio come accade fischiando.
Pertanto, non possedendo l’armonica tutte le note nei suoi dieci fori, per avvicinarsi il più possibile a quella desiderata, bisogna ricorrere all’alterazione che è possibile creare variando l’ampiezza del cavo orale e spostando la lingua in avanti oppure indietro (soffiate o aspirate nell’armonica pronunciando la “i” e quindi la “o” e vi accorgerete subito della differenza!).
Complicato? Inizialmente potrebbe anche sembrare, ma c’è un semplice trucco cui ricorrere: articolando le parole che si stanno suonando, avremo automaticamente l’effetto desiderato!
Se infatti provate a soffiare in un foro pronunciando una vocale, state certi che il suono che otterrete sarà diverso da quello delle altre vocali.
Per suonare bene l’armonica è quindi vantaggioso avere in mente le parole che si vogliono esprimere, ma non vi preoccupate: sarete sorpresi dal fatto che vi verrà assolutamente naturale conoscendo, anche sommariamente, il pezzo che andrete ad eseguire.
Tecnicamente questi effetti distorsivi si chiamavano “bending” (piegatura) e “overbending”. Troverete sicuramente siti che illustrano perfettamente la tecnica che permette di ottenere i semitoni che mancano all’armonica diatonica.
Personalmente consiglio di risolvere la questione come detto sopra: vi semplificherà la vita e in
pratica non cambierebbe nulla.

RISCALDATE L’ARMONICA
Per evitare fenomeni di condensazione (il vapore del fiato caldo sul metallo freddo) ed il sistema migliore è quello di tenerla in tasca. Il suono che fuoriesce da un’armonica entro la quale si formano goccioline di condensazione è completamente distorto. È pertanto necessario batterla ripetutamente sul palmo della mano coperta da un panno.

SUONATE TUTTI I GIORNI
Magari per pochi minuti, ma è fondamentale essere costanti. Il nostro cervello elabora quello che facciamo ripetutamente come qualcosa di necessario e dedicherà quindi parte delle sue risorse affinché tale attività faccia parte degli automatismi di base (come saper fischiare).

NON VI IRRIGIDITE
Non siate rigidi nel voler eseguire per forza certi brani in cui non riuscite: sono più complessi di quanto sembrino e perderete solo tempo. Passate ad altri più semplici. Eviterete così frustrazioni inutili ed andrete comunque avanti tanto da accorgervi, pochi giorni dopo, di saperli eseguire.

NON LIMITATE L’UTILIZZO DELL’ARMONICA AI SOLI REPERTORI BLUES O FOLK
Perché limitare l’utilizzo di uno strumento così straordinario e duttile ai soliti repertori? Estendetela a qualsiasi genere musicale, riproducendo voce e strumenti di qualsiasi brano sia di vostro gradimento ed i risultati vi sorprenderanno!

LA RADIO: UN OTTIMO STIMOLO
Accendete la radio e suonate sopra alla musica che ascoltate. Il vantaggio di questo sistema è che le emittenti commerciali trasmettono le canzoni che vanno per la maggiore, ripetendole in tutte le fasce di orario, per cui avrete modo di replicare i vostri esercizi in una serie non sterminata di melodie. Inoltre tali emittenti propongono spesso anche le canzoni “storiche” che senz’altro conoscete a menadito e che vi avvantaggeranno sicuramente nell’esecuzione. Adeguate il volume
in modo che la vostra armonica non le sovrasti (o viceversa) e cercate di replicare quanto ascoltato. Potete suonare sopra ai brani ascoltati (qualora li conosciate già abbastanza bene) o fare una specie di controcanto (ascoltare e replicare pezzo per pezzo). Potete anche memorizzare un ritornello, abbassare il volume della radio e cercare di eseguirlo e così via. Non vi preoccupate di eseguire i brani nella loro interezza, meglio saperne eseguire bene i passaggi fondamentali e, come in un puzzle, con il tempo vi troverete con tutti gli elementi per completare il quadro!

EVITATE DI RIPETERE SEMPRE LE STESSE CANZONI
Voler diventare perfezionisti su pochi brani limiterà la capacità del vostro cervello di adattarsi alle molteplicità musicali. Meglio quindi esercitarsi su brani ascoltati alla radio (magari cambiando frequenza in modo da evitare pezzi troppo complessi oppure che non vi piacciono) piuttosto che su una lista sequenziata al computer o al cellulare, ecc.
Soltanto in un secondo tempo iniziate a pretendere dalle vostre capacità di eseguire tutte le note giuste di determinate melodie. Vi accorgerete di quanto, alcune, siano particolarmente complesse nonostante la loro apparente semplicità. Saranno proprio questi gli esercizi che faranno crescere la vostra esperienza con l'armonica!

PERSONALIZZATE LE ARMONIE ASCOLTATE
Inizialmente semplificatele, poi modificandole leggermente ed infine rendetele più complesse, magari suonando sia la voce sia la melodia musicale principale. Vi accorgerete che per fare questo avrete bisogno, spesso, di non staccare mai, ricorrendo a più suoni aspirati di quanti la melodia stessa preveda, ma che vi consentiranno di riprendere fiato. Sono proprio questi i suoni che spesso potrebbero non corrispondere esattamente alla melodia suonata, ma con l’esperienza vi sorprenderete positivamente per aver inserito note diverse, ma che danno al pezzo un qualcosa di personale, di armonioso.

CREATE ARMONIE VOSTRE
Iniziante con qualcosa di semplice, strutturandole su quattro o cinque note. Date loro un certo ritmo e ripetetele. L’importante è non suonarle a caso, ma con un loro ordine preciso, magari avanti e indietro. Terminato un ritornello, ripetetelo, oppure, dopo una pausa, riprendete dall’ultima nota emessa. Se infatti ci fate caso, le melodie più orecchiabili sono concepite proprio così.

7 commenti:

  1. Si può suonare l'armonica coprendo i fori con le dita?

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    1. I fori sono soltanto da una parte, trovo improbabile tale possibilità.

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    2. salve volevo sapere ma quando si suona con larmonica bisogna spostare la bocca da destra a sinistra ho bisogna spostare larmonica da destra a sinistra.grazie luigi

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  2. E con un'armonica con 16 fori (anzi, 16 doppi fori)..? È più difficile? Consigli di cambiarla, vero?!

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  3. penso che si parli di un armonica diatonica da 10 fori . la cosa importante secondo me è il bend ,senza quello è tutto troppo lineare .

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  4. Grazie di questa semplice quasi scontata lezione ma secondo me sono le fondamenta per poter imparare a suonare questo potente strumento ..... Bravo!!!

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