Come imparare a suonare l'armonica in modo semplice e naturale? Vi spiego come ho fatto io!
Come per tutti gli strumenti, ci si
può accontentare di suonarlo discretamente, oppure si può puntare a raggiungere
alti livelli.
Di seguito esporrò i suggerimenti che
vi consentiranno di padroneggiare progressivamente le potenzialità della vostra
armonica entro poche settimane, a patto che siate diligenti nel seguirli proprio
tutti.
Non cercate scorciatoie, non
banalizzate o sottovalutate nulla: ogni punto è frutto di esperienza personale
ed oggetto di lunga riflessione al fine di essere chiaro, conciso e non
ripetitivo.
Potrete suonare presto qualsiasi
motivo vi verrà in mente e accompagnare qualsiasi brano o base musicale
ascolterete.
Per ottenere ciò non occorrono
spartiti (o “tablature” in cui, al posto delle note, vengono riportati i fori).
Volendoli sperimentare, ne troverete in abbondanza frugando nel Web, ma li
consiglio soltanto come esperienza iniziale, per eseguire fin da subito robetta
del tipo “Oh Susanna” e via dicendo. Dissociatevene comunque quanto prima,
perché altrimenti creerete un meccanismo mentale chiuso e ne rimarrete
vincolati.
La nostra finalità, invece, è quella
di essere liberi, creativi e poliedrici.
LA
SCELTA DELL’ARMONICA
Non giudicate la vostra armonica
subito dopo aver emesso i primi suoni.
Innanzi tutto, nei primi giorni,
moderate l’intensità del soffio e dell’aspirazione, perché potreste
danneggiarne le ance.
Aspirate e soffiate su ciascun foro,
dal primo all’ultimo, per rodare, giorno dopo giorno, la vostra armonica: dopo
una settimana dovreste iniziare a percepirne il suo vero suono e potete
iniziare a sottoporla ad uno sforzo maggiore.
Personalmente ho tre
armoniche: una Hohner “Blues Harp”
in chiave di MI (di tonalità alta e reperibile a circa € 25); una Hohner “Special 20” in chiave di DO (di tonalità media e che potete
trovare a circa € 28) ed in fine una Suzuki
“Hammond” in chiave di LA (di tonalità bassa e che potete ottenere per
circa € 65).
Sono tre armoniche molto diverse tra
loro.
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Alla larga da armoniche economiche! |
La Suzuki “Hammond” ha un suono
davvero straordinario, simile a quello di un organo, pieno ed appagante, ma è
alquanto costosa e più adatta ad esigenze particolari.
La Hohner “Blues Harp” è una buona
armonica e, seppure non esaltante dal punto di vista della personalità sonora, ha
il corpo in legno con conseguente timbro caratteristico ed è quindi apprezzabile
per questo.
Non acquistate armoniche di fascia
economica: il suono prodotto potrebbe essere letale per il vostro entusiasmo!
IMPUGNATURA
L’impugnatura
dell’armonica è molto importante. Afferrandola saldamente a due mani avrete
modo di muoverla sulle labbra in maniera veloce e precisa. Avrete anche la
possibilità di far vibrare il suono aprendo e chiudendo le dita della mano destra.
Inoltre la cassa di risonanza creata con le mani a coppa conferirà al suono
stesso un timbro più pieno e gradevole.
Al contrario, con un’impugnatura
morbida, magari con una sola mano, otterrete melodie dal suono meno cupo ed una
minore rapidità e precisione di esecuzione.
CONCETTO
DI FONDO: SE LO FISCHI, PUOI SUONARLO!
Riuscite a fischiettare un motivetto
che sentite alla radio o avete in testa?
Farlo nello stesso modo con
un’armonica a bocca può diventare altrettanto semplice, anche di più!
Basta avere costanza, esercitarsi quotidianamente
e i risultati non tarderanno ad arrivare.
Infatti, il sistema che propongo è
quello dell’apprendimento graduale e naturale, come quello che ci consente di parlare, di fischiare, di andare in bicicletta o di guidare la macchina.
Una volta apprese ed interiorizzate
queste abilità, non occorre più alcuno sforzo per poterle compiere.
METTIAMO
IN PRATICA IL CONCETTO DI FONDO
Pensate al vostro motivetto
preferito e fischiettatelo.
Ora prendete la vostra armonica e
provate, soffiando, a replicare i primi suoni (4-5 note), poi un secondo gruppo
di note e così via, senza fretta.
Tenete presente che quasi tutte le
melodie si basano principalmente su poche note, ripetute, alternate e vicine
tra loro (vi sorprenderete nello scoprire che moltissime melodie sono eseguibili
utilizzando soltanto tre o quattro fori della vostra armonica!).
Fischiettate e riprovate ripetutamente.
Non è importante che già dalle prime volte si raggiungano chissà quali
risultati. Se farete questo esercizio più spesso possibile, infatti, i
risultati arriveranno senza che ve ne accorgiate, naturalmente e
progressivamente.
ENTRIAMO
NEI DETTAGLI: LA NOTA BASE
Quasi tutte le melodie possono
essere eseguite iniziando a soffiare nel 4° foro: ne fuoriesce un suono che
costituisce la NOTA BASE. TUTTO QUEL CHE SEGUE È RELATIVO A QUESTA
Infatti,
se la seconda nota della melodia prevede un suono più acuto, vi sposterete al
5° foro, se invece dovrete eseguire un suono più basso, vi sposterete al 3° foro
e così via.
È
da tener presente che ogni foro può essere soffiato oppure aspirato. Aspirando sullo
stesso foro in cui si è soffiato, si otterrà l’innalzamento di una singola
nota, mentre spostandosi di foro (passando ad es. dal 4° al 5°) si avrà
l’innalzamento di due note.

Con l’armonica è possibile soffiare
(o aspirare) più fori contemporaneamente, ottenendo un suono “generico”, poco
preciso, ma molto, molto semplice. Si può pertanto iniziare senz’altro a
suonare l’armonica in questo modo, impegnandosi, però, nell’esercizio di
suonarla su un unico foro alla volta.
Tale esercizio, nel tempo, farà
aumentare la vostra precisione, potendo eseguire così melodie più accurate e “tecniche”.
Per ottenere una nota pulita,
pertanto, è necessario serrare le labbra (come se si volesse baciare) e
soffiare (o aspirare) precisamente in un solo foro. Esercitarsi a fare tutta la
scala, soffiando ed aspirando in ciascuno dei dieci fori, è un ESERCIZIO
FONDAMENTALE, da eseguire possibilmente ogni volta che la utilizziamo.
NOTA:
dal primo al sesto foro, soffiando, ottengo una serie di note, mentre aspirando
ottengo l’innalzamento di una nota. Dal settimo al decimo foro, invece, la
questione si inverte. Quando eseguirete tutta la scala, dal primo foro in poi,
ricordatevi che, giunti al settimo foro e fino al decimo, dovrete prima aspirare
e quindi soffiare (in pratica, arrivati ad aspirare al sesto foro, si fa il bis
al settimo). È una questione tecnica (per me complicata da capire e figuriamoci
da spiegare) dovuta al fatto che l’armonica a bocca non può possedere tutte le
note del pentagramma in sequenza. Fatevene una ragione, perché tutte le
armoniche sono così!
ALTERAZIONE
DEI SUONI
I suoni emessi dall’armonica
dipendono molto dalla camera di risonanza che create con la bocca, proprio come
accade fischiando.
Pertanto, non possedendo l’armonica tutte
le note nei suoi dieci fori, per avvicinarsi il più possibile a quella
desiderata, bisogna ricorrere all’alterazione che è possibile creare variando l’ampiezza
del cavo orale e spostando la lingua in avanti oppure indietro (soffiate o aspirate
nell’armonica pronunciando la “i” e quindi la “o” e vi accorgerete subito della
differenza!).
Complicato? Inizialmente
potrebbe anche sembrare, ma c’è un semplice trucco cui ricorrere: articolando
le parole che si stanno suonando, avremo automaticamente l’effetto desiderato!
Se infatti provate a soffiare in
un foro pronunciando una vocale, state certi che il suono che otterrete sarà
diverso da quello delle altre vocali.
Per suonare bene l’armonica è quindi
vantaggioso avere in mente le parole che si vogliono esprimere, ma non vi
preoccupate: sarete sorpresi dal fatto che vi verrà assolutamente naturale
conoscendo, anche sommariamente, il pezzo che andrete ad eseguire.
Tecnicamente questi effetti
distorsivi si chiamavano “bending” (piegatura) e “overbending”. Troverete
sicuramente siti che illustrano perfettamente la tecnica che permette di
ottenere i semitoni che mancano all’armonica diatonica.
Personalmente consiglio
di risolvere la questione come detto sopra: vi semplificherà la vita e in
pratica non cambierebbe nulla.
pratica non cambierebbe nulla.
RISCALDATE L’ARMONICA
Per evitare fenomeni di
condensazione (il vapore del fiato caldo sul metallo freddo) ed il sistema
migliore è quello di tenerla in tasca. Il suono che fuoriesce da un’armonica
entro la quale si formano goccioline di condensazione è completamente distorto.
È pertanto necessario batterla ripetutamente sul palmo della mano coperta da un
panno.
SUONATE TUTTI I GIORNI
Magari per pochi minuti, ma è
fondamentale essere costanti. Il nostro cervello elabora quello che facciamo ripetutamente
come qualcosa di necessario e dedicherà quindi parte delle sue risorse affinché
tale attività faccia parte degli automatismi di base (come saper fischiare).
NON VI IRRIGIDITE
Non siate rigidi nel voler eseguire
per forza certi brani in cui non riuscite: sono più complessi di quanto
sembrino e perderete solo tempo. Passate ad altri più semplici. Eviterete così
frustrazioni inutili ed andrete comunque avanti tanto da accorgervi, pochi
giorni dopo, di saperli eseguire.
NON LIMITATE L’UTILIZZO
DELL’ARMONICA AI SOLI REPERTORI BLUES O FOLK
Perché limitare l’utilizzo di uno
strumento così straordinario e duttile ai soliti repertori? Estendetela a
qualsiasi genere musicale, riproducendo voce e strumenti di qualsiasi brano sia
di vostro gradimento ed i risultati vi sorprenderanno!
LA RADIO: UN OTTIMO STIMOLO
Accendete la radio e suonate
sopra alla musica che ascoltate. Il vantaggio di questo sistema è che le emittenti
commerciali trasmettono le canzoni che vanno per la maggiore, ripetendole in
tutte le fasce di orario, per cui avrete modo di replicare i vostri esercizi in
una serie non sterminata di melodie. Inoltre tali emittenti propongono spesso
anche le canzoni “storiche” che senz’altro conoscete a menadito e che vi
avvantaggeranno sicuramente nell’esecuzione. Adeguate il volume
in modo che la vostra armonica non le sovrasti (o viceversa) e cercate di replicare quanto ascoltato. Potete suonare sopra ai brani ascoltati (qualora li conosciate già abbastanza bene) o fare una specie di controcanto (ascoltare e replicare pezzo per pezzo). Potete anche memorizzare un ritornello, abbassare il volume della radio e cercare di eseguirlo e così via. Non vi preoccupate di eseguire i brani nella loro interezza, meglio saperne eseguire bene i passaggi fondamentali e, come in un puzzle, con il tempo vi troverete con tutti gli elementi per completare il quadro!
in modo che la vostra armonica non le sovrasti (o viceversa) e cercate di replicare quanto ascoltato. Potete suonare sopra ai brani ascoltati (qualora li conosciate già abbastanza bene) o fare una specie di controcanto (ascoltare e replicare pezzo per pezzo). Potete anche memorizzare un ritornello, abbassare il volume della radio e cercare di eseguirlo e così via. Non vi preoccupate di eseguire i brani nella loro interezza, meglio saperne eseguire bene i passaggi fondamentali e, come in un puzzle, con il tempo vi troverete con tutti gli elementi per completare il quadro!
EVITATE DI RIPETERE SEMPRE LE STESSE
CANZONI
Voler
diventare perfezionisti su pochi brani limiterà la capacità del vostro cervello
di adattarsi alle molteplicità musicali. Meglio quindi esercitarsi su brani
ascoltati alla radio (magari cambiando frequenza in modo da evitare pezzi
troppo complessi oppure che non vi piacciono) piuttosto che su una lista
sequenziata al computer o al cellulare, ecc.
Soltanto in un secondo tempo iniziate a pretendere dalle vostre capacità di eseguire tutte le note giuste di determinate melodie. Vi accorgerete di quanto, alcune, siano particolarmente complesse nonostante la loro apparente semplicità. Saranno proprio questi gli esercizi che faranno crescere la vostra esperienza con l'armonica!
Soltanto in un secondo tempo iniziate a pretendere dalle vostre capacità di eseguire tutte le note giuste di determinate melodie. Vi accorgerete di quanto, alcune, siano particolarmente complesse nonostante la loro apparente semplicità. Saranno proprio questi gli esercizi che faranno crescere la vostra esperienza con l'armonica!
PERSONALIZZATE LE ARMONIE ASCOLTATE

CREATE ARMONIE VOSTRE
Iniziante con qualcosa di semplice,
strutturandole su quattro o cinque note. Date loro un certo ritmo e ripetetele.
L’importante è non suonarle a caso, ma con un loro ordine preciso, magari avanti
e indietro. Terminato un ritornello, ripetetelo, oppure, dopo una pausa,
riprendete dall’ultima nota emessa. Se infatti ci fate caso, le melodie più
orecchiabili sono concepite proprio così.
Si può suonare l'armonica coprendo i fori con le dita?
RispondiEliminaI fori sono soltanto da una parte, trovo improbabile tale possibilità.
Eliminasalve volevo sapere ma quando si suona con larmonica bisogna spostare la bocca da destra a sinistra ho bisogna spostare larmonica da destra a sinistra.grazie luigi
EliminaE con un'armonica con 16 fori (anzi, 16 doppi fori)..? È più difficile? Consigli di cambiarla, vero?!
RispondiEliminaNo se sei bravo
Eliminapenso che si parli di un armonica diatonica da 10 fori . la cosa importante secondo me è il bend ,senza quello è tutto troppo lineare .
RispondiEliminaGrazie di questa semplice quasi scontata lezione ma secondo me sono le fondamenta per poter imparare a suonare questo potente strumento ..... Bravo!!!
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